Non è la prima ricerca a sostenerlo, e probabilmente non sarà l’ultima. Ma l’indagine multipiattaforma condotta dall’australiana ThinkNewsBrand non lascia spazio a dubbi: gli annunci pubblicati sulla stampa e sui siti web di informazione funzionano molto meglio – verso i lettori – di quelli pubblicati su altre piattaforme social, come FaceBook e YouTube. Ma è la pubblicità stampata sulle pagine quella che l’impatto mnemonico di gran lunga superiore sui lettori. Lo studio, appena pubblicato in Australia è stato condotto attraverso un panel di oltre 5.350 partecipanti che sono stati esposti alla pubblicità di 7 marchi nazionali attraverso 11 diversi media. Per sei giorni, 42 tirature di stampa personalizzate sono state spedite al panel residente a Sydney, Melbourne e Perth, e sette versioni di ciascun giornale sono state distribuite ogni mattina. Sono stati creati 252 siti web che hanno generato oltre 6.000 esposizioni uniche alla pubblicità. Tre formati di pubblicità stampata – piena pagina, metà pagina ed un quarto – e tre diversi tempi di esposizione ai canali digitali – 6, 15 e 30 secondi – sono stati presi in considerazione. I risultati dei test hanno dimostrato che la pubblicità stampata sui giornali – a prescindere dal marchio e dal formato – ha ottenuto risultati fino a quattro volte più efficaci rispetto a Facebook. In termini di ritorno a breve sull’investimento, l’efficacia del prodotto stampato rispetto al digitale è stata fino al 10% superiore in termini di prodotti venduti. Duane Varan, CEO di MediaScience, che ha supervisionato lo studio, ha osservato che “un annuncio cartaceo ha persino un rendimento migliore di un annuncio video”. Se lo studio fosse replicato in altri Paesi – è sempre l’opinione di Varan – i numeri potrebbero non essere uguali, “ma lo sarebbe il trend generale”.

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