“Quello che sta succedendo sul mercato non accadeva dalla seconda guerra mondiale“, afferma Wolfgang Zekert, amministratore delegato di Mediengruppe Österreich. E la sua è solo una delle innumerevoli voci dell’editoria austriaca, ed europea, che commenta l’esplosione di tutti i costi legati alla produzione industriale, energia e materiali di consumo in testa. Ma allora, perché i giornali austriaci si continuano a stampare? La risposta, almeno per questo mercato nazionale, è nei numeri. I giornali stampati austriaci continuano ad essere richiesti dai lettori. Secondo i dati ufficiali, nel 2021 sono stati venduti una media settimanale di 1,47 milioni di giornali, di cui circa 1,28 milioni erano copie stampate. A queste vanno aggiunte le – circa – 900.000 copie di testate stampate distribuite gratuitamente. Per gli editori, i fatturati derivanti dalla vendita delle copie stampate dei giornali rappresentano un fattore chiave di recupero dei costi. Secondo l’ultimo bilancio annuale disponibile (2019/20), il più grande gruppo di quotidiani – editore del Krone e del Kurier – su un fatturato di quasi 400 milioni di euro, ne vede 226 alla voce vendite. E le copie digitali? La disponibilità a pagare per il giornalismo on line è aumentata negli ultimi anni, ma finora i numeri rimangono ad un livello relativamente basso. I ricavi – e gli utili – continuano a uscire dalle rotative. E dal centro stampa passa anche il piacere della lettura.
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