Previsioni all’insegna del – cauto – ottimismo e attenzione all’opportunità di affidare le attività produttive in outsourcing, sono, in estrema sintesi, alcune delle indicazioni più interessanti del World Printer Forum – Survey 2021 & Outlook 2022, elaborate da Wan-Ifra, l’Associazione mondiale delle imprese di stampa ed informazione, e pubblicate poche settimane orsono. Ad essere intervistati, manager di 73 gruppi industriali in rappresentanza di 17 Paesi. Molti degli stampatori di giornali coinvolti nella ricerca coprono una diffusione settimanale media compresa fra 100.000 e  4.000.000 di copie pagate. Le analisi sono state elaborate da uno dei massimi specialisti internazionali dell’industria della stampa, Manfred Werfel, già Deputy CEO di Wan-Ifra e Direttore del World Printers Forum, improvvisamente scomparso pochi giorni orsono. A dominare i risultati è un cauto ottimismo, che segue i dati, non entusiasmanti, della stampa mondiale durante la pandemia, nel 2020. Il 57% degli intervistati ha registrato un incremento di ricavi nel 2021 su 2020, ed il 67% ha espresso la convinzione di un turnover ancora maggiore nel 2022. Lo stesso è per la diffusione. Dopo i segnali di cauta ripresa nel 2021, sempre su 2020, un numero significativo di intervistati si è detto certo di un’ulteriore risalita. La maggioranza del campione ha espresso la convinzione di continuare la crescita del business della stampa attraverso clienti esterni: il 47% già stampa libri, cataloghi, riviste e brochure per conto terzi. Quasi il 30% degli intervistati, fra coloro che ancora non lo fanno, sta prendendo in considerazione la possibilità di affidare a stampatori terzi la propria produzione editoriale. Nonostante le difficoltà del 2020, un gran numero di intervistati – circa il 70% – ha dichiarato che quest’anno saranno realizzati investimenti in nuove tecnologie o nel retrofit delle attrezzature già in funzione. Il 39% avvierà parallelamente le due opzioni.

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