Nei piccoli centri italiani stanno chiudendo le edicole? Si. Ma da qualche parte, le edicole si aprono. Con investimenti in nuove tecnologie, voglia di rischiare in proprio ed una fiducia, quasi sconfinata, nel prodotto stampato. “Quotidiano o periodico per noi fa lo stesso, basta che sia un prodotto fisico, da tenere in mano, e da gustare con calma, magari seduti di fronte ad un buon caffè” racconta Roberto Tosi, l’imprenditore mantovano che ha deciso di investire nelle edicole. Una storia tutta italiana, dove il fiuto per l’innovazione, la visione del – possibile – futuro della distribuzione locale, la passione per le tecnologie, si coagulano intorno alla famiglia. Perché è qui che nasce, e cresce, l’iniziativa. “Alla fine del 2016” – racconta Tosi – “mia figlia Ilaria – un talento naturale per il commercio al dettaglio – era alla ricerca di nuove opportunità di lavoro, avendo da poco perso il suo”. Il caso vuole che, proprio in quel periodo, l’edicolante del paese – San Giorgio Bigarello, alle porte di Mantova – decida di andare in pensione. Ilara Tosi ritira la licenza, e riapre l’edicola, trasferendone la sede di lì a poco in nuovo edificio, modernissimo, dove l’edicola viene integrata in un bar, ed ampliata con attività commerciali legate alla cartoleria. Sotto la guida di Ilaria, le sinergie cominciano funzionare molto bene, tant’è che ai Tosi si rivolge il Comune quando, a circa un chilometro di distanza, un’altra edicola chiude, con il corredo delle lamentele dei clienti. “E se noi provassimo ad immaginare un network locale di punti vendita, edicole 4.0, dove le tecnologie controllano tutto il processo di vendita dei giornali e delle riviste, offrendo un servizio innovativo ai lettori?” Tosi ne parla con i figli, e parte l’investimento verso il – possibile – futuro della distribuzione locale. Dopo non poche ricerche, trova un’azienda italiana – leader nella produzione delle macchine per la vendita di merendine e bibite gasate – che accetta la sfida di reingegnerizzare un proprio distributore. Cambiano le molle di movimentazione interna, si modificano dettagli del layout, ed al posto delle merendine, dal grande sportello frontale, a prova di malintenzionati, si inseriscono quotidiani, riviste, supplementi ed altri gadget che abitualmente si acquistano in edicola. Il distributore automatico è controllato da remoto – via cellulare – attraverso una app, con quale si possono cambiare, in tempo reale, i prezzi dei singoli prodotti editoriali, e controllare tutti i dati del commercio dell’edicola 4.0. “Passare dall’idea alla sua realizzazione concreta non è stato semplice” – racconta Simone, figlio di Roberto, che segue da vicino tutta l’operatività del nuovo centro di distribuzione locale della stampa. “A parte le tarature meccaniche della macchina, anche l’app ha richiesto un lavoro di affinamento legato al prodotto ed alle abitudini dei clienti”. Il nuovo impianto, due macchine distributrici affiancate – trova posto all’interno di una struttura di 12 metri quadrati. “Quotidiani e riviste si acquistano con moneta, con banconote o con una tessera personale ricaricabile al nostro bar, dove c’è l’edicola, diciamo così, tradizionale”. Si inseriscono i soldi, si compone sulla tastiera il codice del prodotto – quotidiano o periodico – e il distributore lascia cadere nell’apposito vano la testata prescelta. D’inverno le temperature sono basse, e i lettori che arrivano in bicicletta possono ripararsi all’interno della struttura per il brevissimo tempo necessario all’acquisto. Il distributore – che viene caricato ogni notte con i nuovi prodotti – è sempre aperto. I lettori possono acquistare il giornale anche dopo mezzanotte, visto che la resa viene gestita il giorno successivo. Agli editori, ed ai loro canali distributivi sul territorio, l’edicola 4.0 offre informazioni sul venduto in tempo reale. “Stiamo lavorando” – racconta Simone Tosi – “per ottimizzare i volumi di carico del distributore automatico, in modo da poter impegnare solo la quantità di prodotto che sappiamo riusciremo a vendere”. Tutto è focalizzato sull’idea di un servizio innovativo: la stampa è a disposizione quando si vuole, senza più alcun limite di tempo, e dove si vuole, perché l’edicola tradizionale offre anche il recapito porta a porta. L’idea di un hub territoriale centrale – un’edicola “tradizionale” – che controlla con app dedicate un network di distributori automatici sul territorio, può essere il futuro delle edicole? “Dopo una lunga esperienza di affinamento del sistema, noi siamo pronti a mettere a disposizione il nostro know-how tecnologico ed organizzativo a chi – in altre zone – fosse interessato” conclude Roberto Tosi. Quando la famiglia ha ritirato le licenze, nel 2016, in paese si vendevano più o meno 100 copie giorno. Nel mese di settembre 2021 è partito il network. Al momento, tra edicola tradizionale ed edicola 4.0, siamo a cinque volte tanto. Il futuro nessun può prevederlo, ma un po’ di ottimismo, per questa visione basata sui sevizi innovativi ai clienti, è certamente più che giustificato.

Didascalie:

-nella fotografia grande, a sinistra, da sin. Simone e Roberto Tosi

-nelle fotografie a destra, particolari del funzionamento dell’edicola 4.0: selezione/pagamento e ritiro della testata

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