Un nuovo quotidiano, stampato su carta, per un mercato locale? Un azzardo? “Diciamo piuttosto che è stata una scelta ponderata e ragionata. Una decisione presa dopo aver valutato il mercato locale e il possibile impatto dei media sul territorio. La carta stampa non ha, al momento, rivali, per autorevolezza e capacità di penetrare in modo capillare il territorio. Vogliamo diffondere una prospettiva costruttiva sui grandi temi del territorio, e sul suo sviluppo economico, informando, senza spettacolarizzare la cronaca. È così che è nato il progetto del nuovo T quotidiano, il giornale per il Trentino-Alto Adige / Südtirol”, come ha raccontato Franco Sebastiani, Amministratore unico della società che, dallo scorso 3 novembre, pubblica il giornale: la Synthesis Srl. Un editore con le spalle molto robuste, perché il progetto è nato dal cuore produttivo del Trentino, grazie ad una alleanza locale fra le principali organizzazioni imprenditoriali: Confindustria Trento, Federazione Trentina della Cooperazione, Confartigianato Trento, Confesercenti del Trentino, Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della provincia di Trento (Asat), l’Associazione trentina dell’Edilizia-Ance, più altri soci privati. Insieme hanno deciso di produrre un nuovo modo di raccontare l’economia, la società e le sfide della Provincia, condividendo l’impegno di affidarne la realizzazione ai giovani. “La redazione è composta da 20 fra giornalisti e giornaliste – in parti quasi uguali – più due fotografi. L’età media è di 39 anni, otto di loro sono under 35. A loro si affiancano una quarantina di collaboratori esterni a copertura del territorio” – racconta Simone Casalini, giovane Direttore responsabile. A tutti i colleghi ha chiesto di fare meno notizie brevi e concentrarsi sugli approfondimenti, privilegiando testi ampi ed immagini, che occupano uno spazio significativo all’interno del quotidiano. “La qualità è certamente uno dei nostri obiettivi informativi” – commenta Franco Sebastiani. “Anche per questa ragione, dopo un’accurata selezione, abbiamo deciso di affidare la stampa del prodotto al CSQ di Erbusco”. E quando si parla di qualità, i responsabili trentini non si riferiscono solo a quella di stampa. “Avevamo bisogno di un partner industriale strategico con il quale allearci, in vista della crescita del prodotto sul territorio. E il CSQ ha vinto sulla concorrenza per almeno altre due buone ragioni, oltre alla qualità materiale della stampa finale”. La prima è la capacità di ascoltare i clienti, e di entrare in sintonia con la loro visione editoriale. La seconda è la straordinaria flessibilità tecnologica ed organizzativa del centro stampa, in grado di sostenere qualsiasi iniziativa pubblicitaria di marketing territoriale. “Il CSQ non è solo l’unico stabilimento al mondo a disporre di una doppia linea produttiva integrata, analogica e digitale” – come ha ricordato il Direttore generale, Dario De Cian, in occasione della presentazione, a Trento, delle opportunità che il centro stampa può offrire al marketing ed alla pubblicità locale. Le tecnologie in funzione ad Erbusco coprono l’intero panorama tecnologico disponibile sul mercato: inserimenti on line ed off line, copertine in carta patinata, spedizioni geolocalizzate e segmentate, pagine speciali di grandi dimensioni, memostick pubblicitari, e naturalmente una perfetta integrazione fra ciclo di stampa offset e digitale. Le esperienze realizzate dall’avvio del CSQ – nell’aprile 2000 – ad oggi, hanno coinvolto clienti italiani ed esteri di ogni dimensione e complessità, dal locale Cittadino di Lodi ed Eco di Bergamo, ai nazionali Avvenire e Sole 24 Ore, fino alla Bild Am Sonntag e al Times – solo per citarne alcuni. Tutte queste esperienze sono fonti inesauribili di spunti innovativi nell’utilizzo delle opportunità offerte dalla stampa editoriale. Un patrimonio di idee che possono interagire, perfezionare ed arricchire i progetti territoriali del nuovo T quotidiano. Il giornale è partito con 40 pagine full color, un prezzo di copertina di 1.50 euro, ed una distribuzione capillare sull’intero territorio servito. A cominciare dai 3.200 bar della Provincia, visto che la stampa resta anche un formidabile strumento di aggregazione locale, che poi trascina anche i canali digitali. Saranno i lettori, con le loro scelte e, magari con le loro “lettere alla Redazione” – e non “al Direttore”, come ci tengono a sottolineare – a suggerire come soddisfare al meglio la voglia di approfondire i temi locali. L’editore è pronto. “Lo stampatore anche” conclude De Cian.