A pensar male si fa peccato e, questa volta, neppure si indovina. Gli scettici ed i profeti di sventure che prevedevano che la pandemia avesse per sempre intaccato i livelli diffusionali dei giornali gratuiti, si sono dovuti ricredere, almeno di fronte ai risultati di City AM. La testata gratuita inglese –  fra le prime a fermare le rotative nel marzo del 2020, immaginando uno stop da pandemia della durata di tre, quattro settimane al massimo, salvo poi scoprire che ci sarebbero voluti diciotto mesi – è ritornata alla versione stampata del prodotto. “La City di Londra, e Canary Wharf, sono parte del nostro DNA” – ha detto Andy Silvester, direttore del giornale – “e ritornare alla presenza fisica è stato veramente di grande soddisfazione”. E i numeri non mentono: dalle 76.465 copie distribuite in media a gennaio, City AM è arrivato a 81.713 copie in aprile, in pratica quasi allo stesso volume distribuito nel febbraio del 2020, subito prima della pandemia. “Probabilmente molti scettici si sbagliavano” – commenta Silvester. “La stampa gratuita può resistere alle difficoltà” e tanto meglio potrà farlo quanto più i contenuti saranno di interesse per i lettori, ed avranno la capacità di coinvolgerli.

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