Il 2023 sarà l’anno della “qualità editoriale”? È possibile, soprattutto se saranno confermati i dati, e le previsioni, che escono dal Global Advertising Trend report di WARC, una delle maggiori organizzazioni al mondo che lavora al supporto dei professionisti di marketing, oltre 75.000 persone che lavorano per 1.200 società in oltre cento mercati. Il report suggerisce che nel corso di quest’anno gli investimenti in pubblicità sui canali di comunicazione scenderanno, a livello mondiale, del 7,7%. I dati raccolti da WARC stimano anche che, nel corso del 2022, il totale della raccolta pubblicitaria mondiale realizzata dai canali stampati sia arrivata a 37,3 miliardi di dollari, quasi allineata al volume di raccolta pubblicitaria on line che, da sola, ha contabilizzato Amazon. La naturale conseguenza sarà la necessità, per l’industria mondiale della comunicazione, di valorizzare al meglio la qualità dei contenuti, per ampliare i fatturati da vendite. Tutti i canali, a cominciare dalla stampa, che resta la regina incontrastata quando si tratta di veicolare informazioni che devono coinvolgere i lettori, dovranno puntare ancora di più sulla qualità dell’offerta editoriale. Una strategia – fortunatamente – già applicata da molti editori in tutto il mondo, e che è sempre a fondamento di ogni nuova iniziativa che riguardi le testate stampate, dove la “qualità” passa sia dai contenuti che dall’aspetto del “prodotto fisico” che sfogliano i lettori.

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