Byline Times è una testata del Regno Unito che ha una missione molto impegnativa: “(noi) non pubblichiamo le notizie del giorno. Il nostro scopo è concentrarci su quello che i giornali non dicono. Seguiremo il racconto ovunque esso vada, senza timore o favoritismi. Nessuna società di pubbliche relazioni, agenzia pubblicitaria o barone della stampa può influenzare le storie che noi decidiamo di raccontare. La nostra integrità proviene dalla nostra indipendenza editoriale”. Il Byline Times – What The Papers Don’t Say – è un giornale mensile, collegato ad una piattaforma digitale, che per esercitare meglio la sua missione ha deciso di essere sempre più vicino ai lettori con un prodotto stampato distribuito in modo assolutamente capillare. Lo staff editoriale ha annunciato, a fine ottobre, il passaggio ad un nuovo formato – da Berliner ad A4, in stile periodico – e ad una distribuzione mirata a 600 punti vendita della catena WH Smith (network internazionale per l’offerta di libri ed altri prodotti editoriali), a 50 punti vendita di Waitrose (alimentari di qualità), ed a 1.500 edicole indipendenti sparse per tutto il Regno Unito. Per Byline Times il nuovo network di distribuzione è una novità assoluta. I lettori che decideranno di acquistare la copia cartacea presso i nuovi punti vendita pagheranno un prezzo di copertina di 4,50 sterline (poco più di 5 euro), gli abbonati – circa 30.000 secondo le dichiarazioni dell’editore – lo riceveranno a casa per 3,95 (circa 4,5 euro). La nuova strategia distributiva risponde al desiderio di diffondere in modo sempre più capillare il giornalismo investigativo, che trova la sua naturale collocazione all’interno delle pagine stampate, presso un segmento sempre più ampio della popolazione. Più ci si avvicina al lettore, e meglio sarà per i destini di Byline Times.

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