Noi facciamo ancora la parte più importante del nostro fatturato con la stampa. Credo che dovremmo dire addio a chi continua a dichiarare che la stampa è morta”. Dopo cinquant’anni di storia, il periodico tedesco Tip – che dal 1972 racconta la città di Berlino sulla falsariga del Village Voice di New York – ha davanti a sé un presente, e un futuro, ancora ricco di stampa, come racconta sull’edizione online di TAZ l’editor-in-chief Stefanie Dörre. Il periodico, che ha visto la luce quando Berlino era divisa dal muro, ha sofferto durante la pandemia. Gli abbonati sono rimasti costanti, ma il numero di copie vendute nelle edicole si è dimezzato, come era naturale. Ciononostante, la testata stampata ha potuto resistere, anche grazie al valore riconosciuto del marchio, ed oggi vende, con cadenza quindicinale, 15.000 copie. E non crede alla migrazione totale su internet. Oggi – in occasione della celebrazione dei primi cinquant’anni di vita – la casa editrice dello storico periodico berlinese ha più prodotti che escono dalla rotativa di quanti ne abbia mai avuti. Tip pubblica numeri speciali – all’interno del Tip Berlin Media Group – come una guida ai ristoranti, un periodico dedicato alla sostenibilità, ed uno dedicato al Brandeburgo. “Avevamo tre o quattro numeri speciali all’anno, oggi ne abbiamo 10” precisa la Dörre. A Tip si è aggiunto, nel tempo, Ex-Berliner, un mensile di lingua inglese dedicato ai berlinesi di lingua straniera. La tiratura media, a numero, è fra le 5.000 e 6.000 copie. Le due testate, insieme, potranno portare in futuro ancora molti vantaggi in termini di sinergia, spianando la strada ad un altro cinquantennio di successi di Tip, naturalmente sempre nella versione stampata.

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